Gli errori che non ho fatto non mi hanno insegnato niente… edilizia e non solo.
Gli errori che non ho fatto non mi hanno insegnato niente… edilizia e non solo
Esiste sempre il rischio di non trarre insegnamento dagli errori commessi, in edilizia ancora di più…
Cliente importante, Architetto molto conosciuto, mi contattano per la sola posa di piastrelle in uno stabile “al rustico”, il giorno dell’inizio dei lavori rivediamo insieme le linee di posa, l’orientamento delle ceramiche e alcuni particolari costruttivi importanti. Cominciamo a lavorare e, mano a mano che posiamo, copriamo il pavimento per impedire che le fughe possano sporcarsi; scala e bagno (partenze concordate) sono in linea ma sulle porte finestre che consentono l’accesso ai balconi noto una linea anomala: uno dei muri perimetrali è “storto”. Il danno è fatto: ho dato per scontato la squadra del fabbricato. Parlo con la direzione lavori, la reazione del cliente è bruciante, ho deluso le sue aspettative, capisco che non posso far altro che affrontare ed attraversare il problema (edilizia e non solo…), propongo di demolire e ricostruire, rivedendo poi insieme le linee di posa spezzandole sulle porte (in corrispondenza ai giunti), scelta anomala ed antiestetica a porte aperte (la linea di posa si spezza sulla porta del bagno), ma l’unica percorribile. Acquisto un attrezzo per fare un lavoro pulito e concordo il lavoro, tutto come da programma, in 4 giorni demoliamo e ricostruiamo.
Morale: chi arriva per ultimo si carica gli errori di chi ha lavorato prima, poco importa di chi sia la colpa, il problema va risolto.
Se nasce un problema in cantiere ti do tre consigli:
- Corri in cantiere;
- Sii sincero con te stesso ed il cliente;
- Risolvi il problema nel minor tempo possibile e, se te lo puoi permettere (a volte non si è liberi di decidere da soli), non badare a spese.
Per riscattarsi da un errore tecnico non resta che rifare il lavoro nel miglior modo possibile, e quel lavoro dirà chi sei.